Situata a Sepino, l’Antica Taverna del Principe offre un giardino e la connessione WiFi gratuita.
Alcune sistemazioni includono una cucina con microonde.
Come ospiti del bed & breakfast potrete gustare una colazione continentale o a buffet.
Potrete inoltre rilassarvi nell’area salotto in comune.
Benevento dista 40 km dall’Antica Taverna del Principe. L’Aeroporto Internazionale di Napoli dista 104 km, raggiungibile anche tramite un servizio navetta a pagamento.
Questa struttura si trova anche in una posizione valutata tra le migliori a Sepino! Agli ospiti piace di più rispetto a quella delle altre strutture.
Questa è anche la struttura con il miglior punteggio per il rapporto qualità-prezzo a Sepino! Rispetto ad altre strutture di questa città, gli ospiti ottengono di più spendendo meno.
Tanta storia. Qualche leggenda
La struttura risale, nella costruzione originaria, al 1720 e fa parte dei tenimenti di Anna Pignatelli, principessa di Sepino – rampolla del ramo pugliese della nobile Famiglia Pignatelli, proprietari in Molise anche del castello di Monteroduni – da cui il nome storico di “Taverna del Principe”, che richiama anche la sua iniziale destinazione come Taverna di posta per il cambio dei cavalli e il ristoro dei viaggiatori.
Nel 1740 questa funzione diviene essenziale, in occasione dell’inaugurazione della Consolare Sannitica che i Borboni realizzano per congiungere Napoli, e quindi il Mar Tirreno, con Termoli situata sul Mar Adriatico.
Per più di un secolo, fino all’Unità d’Italia nel 1861, la classica apertura ad arco molto ampio dei locali al piano terra e le camere al primo piano offrono riparo, ospitalità, scambi, condivisioni e protezione ai viaggiatori e ai viandanti che si avventuravano in viaggi all’epoca caratterizzati da rischi e avversità.
In questo periodo la “Taverna del Principe” diventa scenario di numerosi episodi legati al fenomeno del Brigantaggio e alla famosa Questione Meridionale.
I Briganti, patrioti e contemporaneamente malfattori… figure complesse, a tinte forti, che sono i protagonisti di una storia caratterizzata dal legame indissolubile per la propria terra, contro ogni usurpatore e dominatore; dalla rabbia, perché la povertà diventa motivo di schiavitù; dalla ferocia, quando la disperazione non pone più freni; dallo spirito di libertà, come riscatto per una vita piena di dignità…
Tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900 la proprietà passa dalla famiglia Pignatelli ad un loro mezzadro di nome Amante Volpe.
Questo salto dalla proprietà nobiliare a quella popolare è avvolto dal mistero. Un sentimento di rispettosa devozione, una passione per l’amore impossibile segnato dalla differenza di ceto, la magnanimità in riconoscenza alla fedeltà e lealtà, non è dato di sapere quali fossero i reali rapporti tra Anna la principessa e Amante il tenitore, solo la fredda pietra e il caldo legno della casa ne conservano il segreto…